sabato 21 aprile 2012

Prototipazione Rapida - Parte 2

Avete avuto un idea?
Bene! Realizzatela subito, senza dover attendere le lunghe fasi di sviluppo, produzione e consegna dei Master. Iniziate a provare il vostro circuito, considerandone pregi e difetti e, poi, quando avrete acquisito maggiori informazioni, potrete: inserire lo schema in un CAD Elettronico; produrre la Part List; il set di file Gerber per la masterizzazione del PCB (Printed Circuit Board) e, infine, una volta ordinati e ricevuti tutti i componenti, assemblare la versione finale ...della Vostra idea.
Come starete pensando c'è un bel po di lavoro tra l'idea e il prototipo!

(Prototipo SMT, realizzato in poche ore - Click per ingrandire)

In questo articolo Vi illustrerò una tecnica semplice ed efficace, per realizzare in poche ore il circuito ...e passare subito alla fase di test. Non tutte le idee funzionano già da quello che si definisce "smoke test". Cioè la prima accensione del circuito (Nota: regolate prima il limitatore di corrente del vostro alimentatore!!!).

Vediamo per semplici passi come fare:
  • Procuriamoci un supporto ramato, possibilmente in laminato FR4, del nastro adesivo in PVC e un taglierino.
  • Creiamo uno schizzo a matita del circuito e, dopo aver letto i datasheet di tutti i componenti, realizziamo uno schema elettrico, tenendo conto del formato (package) dei singoli componenti.

(Elaborazione dell'idea, fase notturna!)

Nel frattempo avremo preparato una soluzione concentrata di Cloruro Ferrico e alcune vaschette in materiale plastico di dimensioni adeguate al formato del nostro circuito.
  • Disponiamo delle sottili strisce di nastro in PVC sul laminato, pressando accuratamente ogni segmento.
  • Immergiamo il laminato nella soluzione di Cloruro Ferrico e, agitando delicatamente, attendiamo il tempo necessario affinché ogni zona di Rame, non coperta dal nastro adesivo, venga rimossa.

(Corrosione del Rame in soluzione di Cloruro Ferrico, fase umida!)

  • Per preservare nel tempo il circuito, effettuiamo una semplice operazione di stagnatura. Riscaldiamo il laminato con un asciugacapelli e, contemporaneamente, con la punta del saldatore depositiamo un sottile film di lega stagnate (...senza Piombo) sulle piste di rame.

(Circuito FR4 stagnato a caldo, fase ludica!)

  • Con l'ausilio di una lente di ingrandimento, montiamo i componenti.

 (Montaggio componenti SMD, fase di precisione!)

Fatto? Non ci resta che passare alla fase di valutazione e test del circuito.

 
(Testing strumentale, fase drammatica/esaltante!)

Qui Pianeta Terra, dove c'è sempre tanto da sperimentare e da imparare. A presto.

P. S. Nota importante: non disperdete prodotti chimici nell'ambiente. Non utilizzate Cianuro di Argento per ricoprire il Rame, in quanto, è un prodotto altamente tossico e inquinante. Utilizzate sempre dispositivi di protezione individuali (es. guanti in lattice o PVC, indumenti monouso, occhiali protettivi).


giovedì 5 aprile 2012

Energy Harvesting: i raccoglitori di energia

Una nuova gamma di dispositivi si affaccia sul mondo industriale: i raccoglitori di energia.

Vediamo cosa sono e come funzionano.

(cortesia di www.maxim-ic.com)

Prima di parlare dei dispositivi veri e propri, forse, occorre dire due parole sul concetto di energia dispersa.
Analizziamo alcune, ma solo alcune, categorie di fenomeni fisico-chimico che possono costituire una preziosa fonte di energia:

  • flusso di fotoni da sorgenti cosiddette luminose... il Sole prima di tutto.
  • campi elettromagnetici variabili di natura sia naturale e sia artificiale (es. radio-trasmettitori).
  • campi magnetici variabili (ad eccezione del campo magnetico terrestre, poco variabile, rientrano in questa categoria molte emissioni industriali, ad esempio i motori elettrici ampiamente diffusi).
  • vibrazioni sia di origine naturale e sia di origine antropica
  • variazioni termiche (giorno/notte = caldo/freddo)
  • glucosio di natura organica

Per ciascuna delle suddette fonti di energia ...dispersa... occorre un captatore, qualcosa di simile ad un'antenna (che può andare bene per i campi elettromagnetici) oppure una cella a combustibile per il glucosio, ad esempio.

Un altro aspetto molto importante è quello degli accumulatori di energia. Se, per esempio, l'energia dispersa catturabile è dell'ordine di grandezza di 1 nW/h (10E-09 W/ora), prima di poter disporre di una quantità di energia sufficiente per poter alimentare il nostro dispositivo, dovremo aver accumulato la giusta dose di energia.

Lo sviluppo degli accumulatori va di pari passo con quello dei "cercatori di energia".
La notizia importante, al di là della curiosità tecnologica, è che anche i produttori di chip a semiconduttore, si sono accorti, o meglio ne hanno valutato le opportunità, che è ora di iniziare a proporre soluzioni ingegnerizzate per il settore dell'Energy Harvesting.
La casa produttrice di semiconduttori MAXIM, da sempre impegnata nella ricerca di soluzioni ingegneristiche innovative, è oggi presente sul mercato con il suo nuovo chip MAX17710, dedicato proprio a quelle soluzioni di bassa potenza (circa 100 mW) che possono trarre beneficio dalla raccolta di energia dall'ambiente circostante.
Sta a Voi valutare se e come utilizzare... l'energia dispersa.

Qui Pianeta Terra, un mondo ricco di energia, a presto!